E' stato recentemente pubblicato il report del PNE 2023 (Piano Nazionale Esiti) che riporta importanti dati statistici riguardo ai territori e gli ospedali nazionali, che in molti telegiornali è stato presentato come una classifica degli ospedali.
Oltre alle performance, ci sono altri dati fonte di riflessione ed io voglio sottolinearne uno che nessuno ha presentato e che evidentemente, nonostante l'importanza, non è stato ritenuto attrattivo per l'audience.
Nella provincia di Potenza, ogni anno il 7,16 per mille degli anziani viene ricoverato per frattura del femore; ancora peggio va in provincia di Matera o nella confinante provincia di Salerno (tra le peggiori a livello nazionale).
Purtroppo non stiamo parlando di ottuagenari, ma di ultrasessantacinquenni. Il dato è drammatico. Significa che centinaia di anziani del nostro territorio ogni anno iniziano un calvario che molti non supereranno e di cui la maggior parte degli altri porterà i segni per sempre. Nel nostro reparto, come sempre , facciamo, con grande impegno il massimo per operare tutti nel minor tempo possibile, per diminuire le sofferenze e dare maggiori chance di superare il problema, ma è tardi !
Perchè non possiamo essere come la provincia di Pordenone (e tante altre, soprattutto al Nord), dove molti meno anziani finiscono in ospedale per la frattura del femore?
La risposta è la PREVENZIONE (prevenzione delle fratture e prevenzione delle cadute).
Purtroppo, però, in questo campo, la prevenzione prevede una sinergia tra pazienti (e parenti), medici di famiglia, medici specialisti, servizi sociali e istituzioni politiche.
Purtroppo in Basilicata (come in molte regioni) questa sinergia non c'è.
Nell'attesa che, quanto prima, questa sinergia si crei, speriamo che i nostri anziani non emigrino altrove cercando di non cadere, seguendo i loro nipoti che cercano di non restare disoccupati.
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